da Pietro Menconi | Nov 16, 2022 | blog, sicurezza informatica
Quando un’e-mail non può essere consegnata a un server di posta elettronica, si parla di bounce.
Il server di posta elettronica generalmente fornisce un motivazione.
Possiamo individuare due situazioni.
HARD BOUNCE e SOFT BOUNCE.
HARD BOUNCE
Un hard bounce indica un motivo permanente per cui un’e-mail non può essere consegnata.
Ecco alcuni motivi comuni per cui un’e-mail potrebbe non essere recapitata correttamente.
- L’indirizzo email del destinatario non esiste.
- Il server di posta elettronica del destinatario ha bloccato completamente la consegna.
SOFT BOUNCE
I soft bounce in genere indicano un problema di consegna temporaneo e vengono gestiti in modo diverso rispetto agli hard bounce.
Questi sono alcuni motivi comuni per cui ciò potrebbe accadere.
- La casella di posta è piena (oltre la quota).
- La cassetta postale non è configurata correttamente. La casella di posta non è attiva.
- Il server di posta elettronica del destinatario è inattivo o offline.
- Al server di posta elettronica del destinatario sono state inviate troppe e-mail durante un periodo di tempo. Il messaggio e-mail è troppo grande.
- Il nome di dominio non esiste.
- Messaggio di posta elettronica bloccato a causa di contenuto.
- Il messaggio di posta elettronica non soddisfa i criteri del server del destinatario.
- Il messaggio di posta elettronica non soddisfa i requisiti DMARC del server del destinatario per l’autenticazione.
- Il messaggio e-mail non soddisfa i requisiti antispam del server del destinatario.
- Il messaggio e-mail non soddisfa i requisiti antivirus del server del destinatario.
- Il messaggio e-mail non soddisfa i requisiti del mittente del server del destinatario.
- La posta elettronica non può essere inoltrata tra i server di posta elettronica.
- L’e-mail non può essere inoltrata per motivi sconosciuti.
da Pietro Menconi | Mag 5, 2022 | blog, sicurezza informatica
Perdere i dati è un incubo, spesso e volentieri non si prendono le dovute precauzioni sia per negligenza e sia per incompetenza.
Le motivazioni possono essere:
- Guasti al disco rigido
- Danni naturali
- Attacchi ransomware
Per evitare queste problematiche, la strategia migliore è quella del 3 – 2 – 1 che consente di ottenere più versioni dei dati di backup e ci permette di essere tranquilli.
Cosa vuol dire 3-2-1?
Che devono essere disponibili almeno tre copie dei dati, una viene archiviata a livello locale e le altre due in posizioni differenti, ad esempio su un cloud.
Questa strategia è consigliata anche per gli utenti privati, permette di mettere in sicurezza tutti i dati e le informazioni critiche.
da Pietro Menconi | Gen 13, 2021 | blog, sicurezza informatica
Secondo l’ultima edizione del Cyber risk index di Trend Micro Italia, le aziende italiane sono tra le più esposte alle violazioni e hanno bassa capacità di reazione. In Europa, Germania e Uk fra i più virtuosi, mentre a livello globale il livello di rischio più basso si registra in Asia.
Continua
da Pietro Menconi | Ott 28, 2020 | blog, sicurezza informatica
Alcuni suggerimenti per mantenere al sicuro il tuo sito web. Di seguito una rapida carrellata di azioni che ogni webmaster dovrebbe fare per mettere in sicurezza il tuo sito web.
Mettere in sicurezza il proprio sito web
Poteggere gli accessi
Uno dei modi più semplici per violare un sito è quello di utilizzare le credenziali di accesso. Per bloccare accessi non autorizzati, Il consiglio è quello di modificare il nome utente dell’amministratore di WordPress o di altro CMS e di generare una password complessa.
Attivare l’autenticazione a due fattori tramite ad esempio Google Auth.
Limitare i privileggi degli utenti
Concedere agli utenti solo i privilegi necessari per svolgere i compiti a loro destinati. Ad esempio se un utente deve occuparsi solo di inserire articoli per popolare il blog, è inutile assegnarli privilegi di amministrazione, sono sufficienti quelli di Editor.
Crittografare il traffico
Utilizzare un certificato SSL in maniera tale da rendere criptata la connessione tra browser e server.
da Pietro Menconi | Ott 17, 2020 | blog, sicurezza informatica
Il 74% delle aziende afferma di voler spostare alcune posizioni al lavoro da remoto in maniera permanente.
Il futuro del lavoro è un argomento che è stato ampiamente discusso negli ultimi anni, poiché la tecnologia offre nuovi metodi per comunicare, lavorare da remoto e affrontare altri aspetti legati al lavoro.
Il lavoro da remoto, smart working, è stato una delle principali tendenze degli ultimi tempi, dato che la pandemia globale di COVID-19 è servita sia come catalizzatore che come prova di concetto.
Le organizzazioni di tutto il mondo hanno continuato a funzionare durante la pandemia e hanno persino migliorato la produttività introducendo modelli di lavoro da casa.
Questo “esperimento forzato” è stato un successo tale che il 74% delle aziende dichiara ora di voler trasferire alcune posizioni al lavoro da remoto in maniera permanente.
I principali vantaggi sono:
migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata per i dipendenti, maggiori livelli di produttività per i dipendenti, minori costi per i datori di lavoro, maggiori opportunità dal punto di vista delle assunzioni, migliore gestione del rischio per le aziende e un’organizzazione più rispettosa dell’ambiente.
Le principali tecnologie che supportano questa trasformazione sono: tecnologia cloud, videoconferenza, software di collaborazione, software di gestione degli accessi, sicurezza informatica.
Possiamo supportare la tua attività per far fronte a questa trasformazione, per informazioni e consulenze contattaci e fissiamo un incontro, rigorosamente in videoconferenza!
da Pietro Menconi | Ott 16, 2020 | blog, sicurezza informatica
La tua versione di Windows ha raggiunto la fine del servizio. Ti consigliamo di eseguire l’aggiornamento alla versione più recente di Windows 10 per ottenere le funzionalità e i miglioramenti della sicurezza più recenti.
Questo messaggio appare nei pc di molti utenti a partire da maggio 2020, appare anche se la licenza è originale ma windows update non permette di risolvere il problema.
E inutile che proviate a riavviare, eliminare file dalla cronologia, disabilitare antivirus…niente da fare, non funziona!
Come fare?
Collegatevi al sito https://www.microsoft.com/it-it/software-download/windows10 e cliccate sul pulsante Aggiorna ora.
Si apre la finestra che vedete nell’immagine in alto, procedete armati di santa pazienza, a seconda della vostra connessione, il tempo necessario puo’ variare da un ora a tre ore.
Attenzione a Cyborg
Cyborg è un ramsomware, che spesso si presenta come “aggiornamento di windows 10”! www.sicuranet.it